Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

News

Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Dal Setta a Vado riaffiora ‘un triste ricordo di guerra’.

Categories: Bonifica perché

di Francesco Fabbriani

Salto nel passato per i residenti di Vado: il primo giugno prossimo quando suonerà ‘l’allarme aereo’   la frazione dovrà essere evacuata per lasciare posto agli artificieri. I militari hanno avuto  il compito di ingabbiare, portare a distanza di sicurezza e far brillare una bomba d’aereo rinvenuta nell’alveo del fiume Setta.  
 L’ordigno, del peso di ben 5 quintali, è infatti ricomparso dopo essere stato insabbiato nel letto del torrente  per ben 70 anni. A portarlo alla luce sono stati certamente i movimenti di ghiaia provocati dagli ingrossamenti della portata del torrente per le recenti e numerose cadute di pioggia. Ad accorgersi dell’anomala presenza è stato un pescatore che fra uno ‘slamamento’ e l’altro si è accorto di una corposa ‘pancia metallica’ che affiorava dalla ghiaia. Si è avvicinato è si è subito reso conto di essere di fronte a un residuato bellico. Ha informato immediatamente le autorità che hanno fatto intervenire gli artificieri d’urgenza per la messa in sicurezza e hanno provveduto a rendere inaccessibile l’ordigno. Questa mattina c’è stato un incontro organizzativo a Bologna per programmare l’intervento di asportazione della bomba e la data più probabile, anche se non è ancora certo che sia quella definitiva, è l’1 giugno. Intanto l’ordigno continuerà la sua sosta di riposo tra la ghiaia del Setta.
Fonte: http://notiziefabbriani.blogspot.it/2014/04/dal-setta-vado-riaffiora-un-triste.html
Campagna sensibilizzazione sul tema
ordigni inesplosi promossa dall’ANVCG

CondividiShare on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn

Lascia un commento