Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Cerca monete, trova due bombe

Categories: Bonifica perché

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VareseInduno Olona

Roberto Sala

Sono state rinvenute due bombe, nel pomeriggio di ieri, giovedì 11 febbraio, nel bosco in località Brughiera di Induno Olona, non lontano dalla cascina omonima e dai campi di calcio e tennis del centro sportivo comunale “Felice Maroni”. È stata una persona che per hobby, con l’impiego di un metal detector, cercava monete e altri oggetti metallici ad accorgersi della presenza degli ordigni nascosti da una coltre di terra, sotto castagni e robinie, e a farne immediata segnalazione. Sono subito intervenute pattuglie dei carabinieri della Stazione di Arcisate e della polizia locale associata dei Comuni di Arcisate e Induno Olona. La zona è stata messa in sicurezza e sarà presidiata per tutta la notte dai militari dell’Arma, in attesa che gli ordigni vengano rimossi dagli artificieri dell’Esercito (10° Reggimento Genio guastatori di CremonaComando Truppe Alpine). Le bombe, lunghe una trentina di centimetri e arrugginite, trovate a distanza di circa duecento metri l’una dall’altra, sono residuati bellici della Seconda guerra mondiale. È ancora abbastanza frequente, specie in occasione di scavi, il rinvenimento di bombe in questa zona, dove andarono sparse per l’esplosione della polveriera, un deposito militare che si trovava tra Induno Olona e Arcisate. All’epoca, oltre settant’anni fa, era in mezzo ai campi, mentre ora al posto della polveriera ci sono capannoni di fabbriche della zona industriale di Arcisate. Nell’esplosione rimasero uccisi due militari venticinquenni che erano di guardia, Giuseppe Giusti e Salvatore Fornaro, e tra i feriti più gravi vi furono persone che abitavano nella sovrastante cascina Brughiera. L’esplosione della polveriera di Arcisate è l’evento più catastrofico accaduto in Valceresio, rimasto indelebile nella memoria di quanti lo hanno vissuto. La notte tra il 3 ed il 4 marzo 1948, alla 1.25, un tremendo boato scoperchiò i tetti, fece cadere infranti i vetri e danneggiò quasi tutte le case di Arcisate e Induno Olona. Varese, seppure protetta dalla collina di San Fermo, si ritrovò con le piazze e le strade ricoperte di frammenti di vetro e danni si registrarono sino a Morcote in Canton Ticino e nel Comasco. Ci fu uno spostamento d’aria e il suolo sussultò come per un terremoto. Sopra il deposito si alzò un’enorme lingua di fuoco visibile a chilometri di distanza. Si trattava del rogo sviluppatosi in tre dei venti capannoni che componevano la polveriera, nei quali erano contenuti 1.500 quintali di balistite, trentamila proiettili di artiglieria e diecimila bombe da mortaio che finirono nel raggio di qualche chilometro. Si continuano a trovare a distanza di anni. Nel 2011 se ne rinvennero una quindicina ad Arcisate, nei prati tra le vie Cavour e Beltramella, durante i lavori di bonifica per realizzare la tangenziale Arcisate-Bisuschio. La polveriera di Arcisate era la terza che veniva fatta saltare dolosamente, dopo quelle di Vigevano e Cassano d’Adda, nell’approssimarsi delle elezioni del 18 aprile 1948 per il primo parlamento della Repubblica.

Foto-Fonte: https://www.prealpina.it/pages/induno-olona-cerca-monete-ma-trova-bombe-241052.html

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