Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Carso in fiamme ed esplodono gli ordigni bellici

Categories: Bonifica perché,Editoriali

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Laura Borsani

Carso in fiamme, ieri pomeriggio, a Doberdò del Lago. In località Devetachi il fuoco, partito dalla strada lungo il Vallone, si è fatto rapidamente largo verso la parte interna del versante interessando un’ampia fascia di area a verde e boschiva, salendo fino a ridosso del confine sloveno. Nel suo avanzare tra la vegetazione, sono risuonate una serie di esplosioni, presumibilmente riconducibili a ordigni bellici, la linea elettrica a media tensione ad attraversare la frazione. Danni importanti, dalle prime stime l’incendio s’è esteso per una superficie tra i 3 e i 4 ettari. Tutto è scaturito verso le 16, quando a Devetachi s’è concentrata la mobilitazione, compreso l’intervento dell’elicottero regionale della Protezione civile. Al lavoro una quindicina di Vigili del Fuoco, le squadre di Gorizia al completo, con la prima partenza e tre supporti, a cui si sono uniti i supporti da Monfalcone e Ronchi dei Legionari, quest’ultimo ai fini del rifornimento idrico del velivolo. A far quadrato anche i volontari della Protezione Civile e la Stazione Forestale di Gorizia poi seguita da quella di Monfalcone. I vigili del Fuoco sloveni hanno invece presidiato il loro lato di versante, per l’eventuale intervento. Le fiamme si sono sprigionate dal ciglio stradale avendo facile alimentazione dall’aridità della sterpaglia e della vegetazione, peraltro sospinte da una brezza pronunciata. Un ampio fronte di fuoco a tenere in ostaggio il Carso, tanto da temere che potesse oltrepassare il confine. Non c’era evidentemente tempo da perdere moltiplicando uomini e mezzi. Il tratto del Vallone è stato “blindato”, i carabinieri a gestire la viabilità, le poche vetture in arrivo dirottate sulle arterie stradali alternative, o a fare dietro-front. Si è operato alacremente riuscendo a circoscrivere l’incendio nell’arco di un paio d’ore. Un incendio preso in tempo, nonostante i 3-4 ettari di Carso inceneriti. La prima gestione dell’evento è stata condotta dal caporeparto dei vigili del fuoco Luciano Sartori, giunto nell’immediatezza con i suoi uomini. A ruota hanno raggiunto Devetachi tutte le altre squadre. A dirigere gli interventi il vicecomandante del comando di Gorizia, ingegner Ivan Guarino, assieme al caporeparto e specialista Dos (direttore operazioni spegnimento boschivo), Angelino Antimo. Scenari di alta emergenza, Vigili del fuoco, Forestale e Protezione civile a fronteggiare la rapidità del rogo che esalava le sue volute di fumo visibili a distanza. L’elicottero a compiere i suoi viaggi attingendo rifornimento dalla vasca della Protezione civile di San Michele per scaricare imponenti volumi d’acqua sul Carso avviluppato dalle fiamme. Si ipotizzano cause accidentali, comunque ancora al vaglio, al quale hanno contribuito le condizioni climatiche e lo stato di aridità della vegetazione. Verso le 18 la situazione è stata ritenuta sotto controllo, avendo circuito l’incendio. Ma il lavoro non era ancora finito, toccava alla messa in sicurezza e alla bonifica.

Foto-Fonte: https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2020/04/26/news/carso-in-fiamme-ed-esplodono-gli-ordigni-bellici-1.38766846

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