Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Carrai, trovati in galleria sei ordigni bellici «I lavori rallenteranno»

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Perché in questi giorni le ruspe si muovono alacremente nel cantiere del Carrai di Pavullo ma non si addentrano nell’area della vecchia galleria, che resta delimitata da una rete rossa? Se lo sono chiesti in tanti passando sulla via Giardini e vedendo che dopo mesi di seppellimento, la sagoma della galleria costruita negli anni ’20 (per l’abortita ferrovia verso Lucca) è ora riemersa al completo. La risposta è nelle cronache della seconda guerra mondiale. Sì, perché proprio dalle operazioni di scavo e pulizia del tunnel sono emersi il 3 febbraio “ricordini” bellici: sei grossi proiettili da contraerea inesplosi. I lavori si sono fermati subito, con richiesta di sopralluogo ai carabinieri di Pavullo, che hanno accertato la natura bellica degli ordigni facendo immediatamente segnalazione all’Esercito (2° Reggimento dell’Esercito Militare, Genio Pontieri di Piacenza). Che ora disporrà le operazioni di bonifica a cura del Genio militare: gli esperti, già eseguito un sopralluogo, dovranno stabilire se le “bombe” possono essere prelevate e portate via o se è opportuno farle esplodere in loco. E se, in questo caso, sarà necessaria la chiusura di un’arteria sempre trafficatissima come la Giardini. Nessuno comunque, fino all’arrivo dei militari, può avvicinarsi alla galleria, anche perché potrebbe riservare altre sorprese. Tantomeno lavorarci: ecco il perché della rete rossa di delimitazione interna. Le antiche memorie pavullesi non si stupiranno del ritrovamento: voci di paese han sempre detto che la galleria fu utilizzata come deposito d’armi, ed è possibilissimo che siano rimaste dimenticate vecchie cartucce da contraerea.

«BRUTTA SORPRESA»

Certo il ritrovamento non ha fatto gioire il Consorzio Stabile Modenese, che dopo aver vinto l’appalto Anas da 5,1 milioni (con ribasso del 27%) attraverso il Frantoio Fondovalle di Marano nel portare avanti i lavori ha già dovuto fare i conti con tanti imprevisti, soprattutto il ritardo nella consegna degli spazi di cantiere. Dovendo muovere mezzi ingenti, è tutto interesse dell’impresa fare presto a completare l’opera: ogni giorno di permanenza, aumenta le spese. C’era più che mai bisogno, insomma, di uno scenario libero per approfittare di questi incredibili giorni di un inverno che sembra primavera e fare una bella cavalcata per consegnare il tracciato nuovo rettificato (con il nuovo tunnel) in autunno: «L’obiettivo era chiudere al 30 settembre – spiega l’ing. Sandro Grisendi, presidente del Csm – questo imprevisto, con la bonifica che ne consegue e il surplus di ispezioni nel terreno, comporterà una sospensione dei termini, che speriamo davvero sia nel più breve termine possibile. È vero che nelle altre aree di cantiere possiamo e stiamo andando avanti, tanto che si vede già il nuovo tracciato. Ma su quella della galleria c’è comunque una bella frenata». Galleria destinata comunque ad essere demolita: si pensava di utilizzare i grossi blocchi di pietra con cui è stata eretta per farci il rivestimento del nuovo semi-tunnel. Ma poi ha prevalso la considerazione che il loro notevole peso, dietro erosione degli agenti atmosferici, potesse causare cedimenti sul lungo periodo. Il materiale verrà tutto smontato e consegnato alla Soprintendenza. D.M.

Foto-Fonte: https://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2020/02/12/news/carrai-trovati-in-galleria-sei-ordigni-bellici-i-lavori-rallenteranno-1.38462396

È importante ricordare che, in casi analoghi, è fondamentale evitare di avvicinarsi a congegni esplosivi per la loro potenziale pericolosità e informare immediatamente le Forze di Polizia

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