Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Bremerhaven, il Museo del Mare e il problema dei residuati bellici affondati nel Mare del Nord

Categories: RESIDUATI BELLICI IN GERMANIA

12/09/2020 Germania, Brema, Bremerhaven

 “If you ever come across anything suspicious like this item, please do not pick it up, contact your local law enforcement agency for assistance”

An Bord des Wracks des Zerstörers HMS Basilisk sind 120-mm-Granaten gestapelt. Welche Gefahr von ihnen ausgehen, untersuchen internationale Wissenschaftlerinnen und Wissenschaftler in einem dreijährigen Projekt unter Federführung des Deutschen Schifffahrtsmuseums in Bremerhaven. © WFB/DSM-Vlaams Instituut voor de Zee

Foto-Fonte: bremerhaven.de

Museo marittimo tedesco di Bremerhaven, segue un progetto rivolto all’inquinamento del Mare del Nord prodotto dai residuati bellici della prima e seconda guerra mondiale. Il dott. Philipp Grassel, ricercatore e subacqueo del Museo Marittimo, spiega che nei fondali sarebbero presenti più di 120 relitti di navi da guerra affondate. Il dott. Grassel, pone l’esempio del relitto britannico del cacciatorpediniere HMS Basilisk. La nave al suo interno custodirebbe munizioni da 120 mm, infine precisa: “solo nel mare del nord ci sarebbero 1, 3 tonnellate di ordigni inesplosi quasi accertati, poi dovremmo individuare altri siti di fondale contaminato dai residuati bellici.

Auch von verrosteten Kriegsrelikten und Waffen können noch Gefahren ausgehen. Beim Fund von Kriegsmaterial wird ein Sicherheitsabstand eingehalten und sofort die Polizei zu verständigen. Der Besitz von Kriegsrelikten ist laut Polizei allgemein verboten.

Biographie einer Bombe

In Foto: Dr. Philipp Grassel ist Unterwasser-Archäologe am Deutschen Schifffahrtsmuseum in Bremerhaven und einer der Wissenschaftler, die an dem EU-geförderten Projekt „North Sea Wrecks“ arbeiten. Ab Herbst 2021 soll eine Wanderausstellung die Ergebnisse der Öffentlichkeit vorstellen. © WFB/Jörg Sarbach

 

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