Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

Bombe su Civitavecchia, il passato che ritorna

Categories: Bonifica perché

Per quanto si cerchi di coprirlo, il passato di Civitavecchia continua ad emergere dalla terra, in qualsiasi punto si scavi per riqualificare il territorio. Stavolta, ben venti ordigni bellici, risalenti alla seconda guerra mondiale, sono emersi dalla valle del Marangone durante i lavori per la riqualificazione turistica dell’area nell’ambito del progetto europeo “Val.ma.co” del programma Life, Natura e Biodiversità di cui l’Associazione Agraria di Civitavecchia è capofila. La voce, che circolava da alcuni giorni, è stata confermata da Roberto Passerini, responsabile del progetto.
I lavori, iniziati nell’ottobre dello scorso anno e finalizzati alla realizzazione di aree pic-nic, postazioni di birdwatching, muretti a secco e fontanili con zone umide per gli anfibi, sono andati avanti senza problemi per alcune settimane, finché dal terreno non hanno iniziato a spuntare gli ordigni bellici. Una ventina, come detto, le bombe ritrovate, che hanno comportato il blocco immediato e totale dei lavori. L’Associazione Agraria, grazie anche alla consulenza dei Carabinieri, ha indetto una gara d’appalto per scegliere una ditta specializzata in questo tipo di bonifiche. A differenza di quanto avvenuto nei pressi del Forte Michelangelo – afferma Passerini – non è stata necessaria alcuna evacuazione, dal momento che la valle del Marangone non presenta aree abitate nei dintorni, ma anche perchè gli ordigni ritrovati sono di piccole dimensioni, non paragonabili per grandezza alle bombe ritrovate nei pressi del Forte. Da tre settimane, la ditta specializzata sta conducendo i lavori di ripulitura della valle. Le bombe, dopo essere state prelevate dal terreno, vengono fatte brillare in una cava in località Sassicari, la stessa in cui sono stati fatti esplodere gli ordigni ritrovati nei pressi del Forte. Già 60mila, finora, i metri di area bonificati. Gli ultimi 4mila saranno ripuliti entro la settimana prossima, poi il progetto Life potrà essere portato a termine. “Un progetto di riqualificazione – conclude Passerini – che costituisce la prima grande iniziativa europea per il nostro territorio ed è motivo di grande orgoglio per l’Amministrazione Barlafante, che intende proseguire sulla strada della progettazione di qualità e dell’impegno socio-ambientale”.
Fonte: http://www.trcgiornale.it/news/cronaca/67199-bombe-su-civitavecchia-il-passato-che-ritorna.html
Campagna sensibilizzazione sul tema ordigni inesplosi promossa dall’ANVCG

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