Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

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Ognuno recita il proprio ruolo, immerso in quella divina sensazione di devozione allo scopo comune: la realizzazione di un'opera d'arte, che anche la bonifica bellica sa idealizzare.

121 killed, almost 600 wounded in Libya fighting

Categories: Editoriali

Libia-Tripolitania-Tripoli

“Vulnerable displaced people are assisted with food, non food items and medical assistance, including psychosocial support. However, medical supplies are rapidly depleting.” “About 1,500 asylum seekers, refugees and migrants are also at great risk, especially those detained near the affected areas,” the report said.

Fonte: sierraleonetimes.com

Nella capitale continuano i bombardamenti aerei e bombardamenti d’artiglieria. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) confermano che degli ultimi 10 giorni di guerra ci sono state 682 vittime, di cui 121 morti e 561 feriti. Tra i morti ci sono nove civili tra cui 4 operatori sanitari, ventidue i civili gravemente feriti. Medici paramedici non riescono a raggiungere i luoghi degli scontri a causa di bombe e cecchini che puntano le ambulanze. L’assistenza agli sfollati per il momento è qualche modo garantita compreso il supporto spicosociale, ma 15.000 persone risultano a rischio epidemie.

“UNSMIL warns that the bombing of schools, hospitals, ambulances and civilian areas is strictly prohibited by International Humanitarian Law. The mission is monitoring and documenting all acts of war that violate this law in order to brief the Security Council and the ICC,” it tweeted.

Fonte: urdupoint.com

L’ UNSMIL (Missione di supporto dell’ONU in Libia) avverte le parti in causa che colpire scuole, ospedali, ambulanze e aree urbane è proibito dal Diritto Internazionale Umanitario e che sono in corso missioni ONU atte a monitorare e documentare gli atti che violano ogni diritto umano e informare il Consiglio di sicurezza e la Corte Penale Internazionale.

Foto: libyaherald.com

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